Conoscere i diversi tipi di tessuto è importantissimo, sia quando si devono fare acquisti per negozi, sia quando si vuole creare da zero un capo di abbigliamento oppure un tendaggio per la casa. Infatti, esistono tessuti per vestiti e tessuti che invece sono più adatti ad arredare la casa. Per questo, conoscere e saper riconoscere i diversi tipi di stoffe è essenziale per scegliere sempre il prodotto giusto, che si tratti di un vestito o di un rotolo di materiale.
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ToggleTipi di tessuto
Prima di imparare a conoscere tutti i tipi di tessuto esistenti in commercio, è necessario fare una premessa, e parlare della tessitura. Questo è il processo attraverso il quale si intrecciano i fili tra di loro, e si ottengono i vari tessuti per vestiti o per la casa. In base al tipo di tessitura, esistono tessuti a trama piatta oppure tessuti a maglia. I tessuti a trama piatta sono quelli in cui i fili dell’ordito (quelli che attraversano il tessuto in lunghezza), formano forme perpendicolari con i fili della trama (quelli che attraversano il tessuto in larghezza). Questo vuol dire che in un tessuto a trama piatta, gli intrecci sono ad angolo retto. Nei tessuti a maglia invece, un unico filo si intreccia su sé stesso a formare una sorta di rete.
Se nel primo caso si è davanti a tessuti più rigidi, nei tessuti a maglia è presente una maggiore elasticità. Sono esempi di tessuti a maglia la maglina e il jersey, che si adattano perfettamente al corpo e riescono a seguirne i movimenti. Un altro tipo di distinzione che si fa tra i tipi di stoffe, è quella che guarda l’origine delle fibre con cui i tessuti sono creati. Infatti, esistono tessuti naturali e tessuti artificiali.
Tessuti naturali
I tessuti naturali sono quelli che vengono realizzati unicamente con fibre animali o vegetali. Nel primo caso si tratta di pellicce e pelli di animali (alpaca, cashmere, mohair, ecc.), nel secondo caso di fibre di cellulosa estratte da alcune piante (canapa, juta, ecc.). Si tratta dei tipi di tessuto più antichi, perché proprio negli animali e nella vegetazione l’uomo ha da sempre trovato una fonte enorme di fibre con cui realizzare ciò di cui aveva bisogno. Inoltre, i tessuti naturali sono ideali per chi ha allergie della pelle e non può indossare abiti sintetici. Questo tipo di tessuto, infine, è estremamente facile sia da tingere che da filare, e non necessariamente ha bisogno di filatura. Per fare un esempio, il feltro è un tessuto naturale composto da un insieme di fibre compatte, che non sono tessute tra loro.
Lana
La lana è probabilmente il tessuto di origine animale più famoso e riconoscibile in assoluto. Si tratta di un tessuto che si ottiene filando il vello di pecore, capre, conigli o camelidi. Visto che esistono diversi tipi di animali, esistono anche diversi tipi di lana. La lana merino è quella più famosa che deriva dalle pecore, mentre una lana che proviene dalla tessitura del vello delle capre è il cashmere, e una che viene dai camelidi è il cammello.
Questo tessuto si usa principalmente per confezionare capi di abbigliamento, perché è in grado di assorbire l’umidità ed emanare calore, trattenendolo a contatto con il corpo. La lana è un tessuto anche molto resistente ed elastico, motivo per cui un buon maglione di lana è in grado di durare anche tantissimi anni!
Pelle
Il secondo tessuto immediatamente riconducibile alla categoria dei tessuti di origine animale, è la pelle. Questa in passato veniva utilizzata per creare abiti da lavoro, mentre attualmente è uno dei tessuti più apprezzati per linee di abbigliamento costose. A renderla particolarmente gettonata sono la sua resistenza e la sua flessibilità, che ben si adatta sia ai vestiti che agli accessori, come scarpe, borse e cinture. Al giorno d’oggi parlare di pelle nell’abbigliamento è sempre parecchio borderline, per motivi di sostenibilità ambientale.
Infatti, produrre un prodotto in pelle ha un altissimo impatto ambientale, perché la sua lavorazione richiede trattamenti particolari che non sono proprio eco-friendly. Proprio per far fronte alla questione etica, oggi in commercio si trovano alternative alla pelle, che la imitano nelle caratteristiche ma non nell’origine, poiché sono fatte con materiali sostenibili. Si tratta, per esempio, dell’eco-pelle.
Seta
Anche la seta è un tessuto di origine animale, poiché chi produce le fibre necessarie per crearla, è il baco da seta. Le caratteristiche principali della seta sono la resistenza, l’elasticità, la leggerezza e la traspirabilità. Insieme, rendono questo tessuto particolarmente indicato per la realizzazione di capi di abbigliamento eleganti e di un certo livello. Le fibre di seta sono limitate sul mercato, motivo per cui questo è uno dei tessuti più costosi in assoluto. Oltre ad essere costosa poi, la seta è anche molto delicata, e non si può certo lavare insieme a tutti gli altri capi in lavatrice, perché ha bisogno di un lavaggio speciale e specifico che non rovini le fibre e non danneggi il tessuto.
Cotone
Passando invece alle fibre di origine vegetale, non si può non nominare il cotone, un tessuto caratterizzato da un’alta traspirabilità e robustezza. Si tratta di un tessuto comunissimo, estremamente facile da mantenere e da lavare, e si può usare in modo molto versatile sia per creare capi di abbigliamento che per realizzare asciugamani e biancheria per la casa. Il cotone di qualità migliore è quello al 100%, ma si possono trovare in giro anche parecchie opzioni di abbigliamento che ne presentano una percentuale inferiore.
Lino
Quando si parla di tessuti di origine vegetale, poi, non si può non nominare il lino. Questo è un tessuto perfetto per l’estate, in quanto ha un aspetto naturale che non passa mai di moda ed è fresco e leggero, ed è anche in grado di assorbire il sudore. I capi d’abbigliamento estivi fatti in lino sono tantissimi, e spaziano dai pantaloni ai vestiti, ma proprio per le sue caratteristiche, questo materiale è molto usato anche per la biancheria domestica, dalle lenzuola alle tovaglie.
Tessuti artificiali
I tessuti artificiali sono quelli che derivano dalla sequenza di processi chimici, e che presentano una materia prima artificiale. Proprio per questo, sono più economici e alla portata di tutte le tasche rispetto ai tessuti di origine naturale. I tessuti sintetici più famosi ed utilizzati in commercio sono l’acrilico, il poliestere, il nylon e l’elastan, ma ne esistono anche numerosi altri meno conosciuti.
Quando si parla di tessuti artificiali, spesso si fa l’errore di considerarli inferiori, e meno nobili rispetto ai tessuti di origine naturale. Se questo può essere giustificato dal punto di vista della purezza della materia prima, non lo è dal punto di vista pratico. Infatti, molti tessuti artificiali sono nati per rispondere a determinate problematiche che i tessuti di origine naturale non sempre riescono a risolvere, soprattutto dal punto di vista economico.
I tessuti artificiali infatti, sono spesso durevoli, facili da pulire e molto forti, oltre che economici. Quando poi i tessuti artificiali vengono mischiati alle fibre naturali, come ad esempio il cotone, si possono ottenere un’infinità di tessuti ibridi tutti diversi tra loro per caratteristiche e costo. I prodotti realizzati con tessuti sintetici, hanno solitamente l’indicazione apposita nell’etichetta, che precisa quale percentuale di fibre sintetiche è presente, e quante invece sono le fibre naturali.
La viscosa
Nell’ambito dei tessuti artificiali, la viscosa fa un’eccezione, ed è considerata proprio come un caso a parte. Infatti, questa non può rientrare nella categoria delle fibre naturali poiché non deriva né da una fonte animale né da una vegetale. Allo stesso tempo però, non è nemmeno di derivazione sintetica. Si pone esattamente al centro delle due strade: la sua materia prima proviene dalla cellulosa allo stato liquido, ma viene filata a umido. Di conseguenza, presenta caratteristiche tipiche sia dei tessuti naturali che di quelli sintetici.
Come i tessuti naturali, è molto traspirante, assorbente e morbida, e come i tessuti artificiali è durevole nel tempo, molto resistente e avvolgente. La sua consistenza è talmente particolare da essere soprannominata seta artificiale, poiché è avvolgente e piacevole da indossare, proprio come la seta originale, ma sicuramente più economica.
Come riconoscere le varie tipologie di stoffa
Ora che è chiaro come sono suddivisi tutti i tipi di tessuto, bisogna imparare a riconoscerli velocemente. Un primo metodo, quello più semplice, consiste nel leggere l’etichetta, che in teoria dovrebbe riportare tutte le informazioni di cui si ha bisogno. Se però, per caso, queste non dovessero comparire per intero e si vuole essere sicuri di che tessuto si ha davanti, bisogna fare dei piccoli test. Per quanto riguarda il cotone, uno di buona qualità si riconosce per la sua resistenza: un capo che al tatto non sembra troppo resistente e che appare troppo trasparente non farà che pochi lavaggi prima di iniziare a bucarsi vicino alle cuciture.
La lana invece, deve risultare resistente ed elastica allo stesso tempo per essere sicuri che sia di fibre naturali. Se invece presenta fibre che si allentano e si formano i pallini (il cosiddetto pilling), vuol dire che si è di fronte a fibre sintetiche. Per riconoscere la seta naturale da quella sintetica, basta strofinare la stoffa tra le dita: se si scalda, vuol dire che è vera seta, altrimenti si tratterà semplicemente di una seta sintetica.
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