Per quanto possa essere ben realizzato, mantenuto e curato, anche l’asfalto deve essere prima o poi sostituito. Normalmente il suo processo di vita può durare fino a 30 anni, ma problemi quali buche, crepe e danni simili sono sempre dietro l’angolo, motivo per il quale capita piuttosto frequentemente di dover ricorrere ad una serie di operazioni che prendono il nome di scarificazione asfalto.
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ToggleCos’è la scarificazione dell’asfalto?
Questo termine indica una operazione stratificata di eliminazione dell’asfalto, che avviene attraverso l’incisione del manto asfaltato per una successiva rottura e rimozione a placche dello stesso. Questo genere di opera viene normalmente eseguita per sostituire un asfalto danneggiato, oppure per far spazio a edifici e costruzioni di varia natura.
Altre possibili applicazioni di questa operazione, riguardano il livellamento delle superfici e la rimozione di segnaletica ed elementi come gomma e colla dal manto stradale La scarificazione può essere inoltre eseguita su aree molto vaste, come autostrade e piste di aeroporti.
Come avviene la scarificazione dell’asfalto
Questa tipologia di operazione avviene mediante l’utilizzo di speciali macchinari chiamati “Frese per Asfalto”, che permettono di asportare pavimentazioni in calcestruzzo o in conglomerato bituminoso con eccezionale celerità. Questi importanti strumenti operano normalmente attraverso la tecnica della fresatura a freddo, che consiste in un processo di sfregatura che viene eseguito con delle ruote meccaniche. Attraverso questa operazione è possibile rimuovere un singolo strato di asfalto o spingersi ancora più a fondo con la rimozione, dipendentemente dallo scopo della scarificazione.
Ancor più frequente è la fresatura leggera, una tecnica che viene invece adoperata per livellare le varie irregolarità del manto stradale che si creano con il passare del tempo a causa dell’usura. Questo tipo di fresatura risulta essere particolarmente importante per la sicurezza, visto che “pulisce” il manto stradale da tutte le sue impurità, rendendo il passaggio liscio agli automobilisti.
I diversi obiettivi della scarificazione
Le tecniche della scarificazione cambiano in base a quello che è l’obiettivo da raggiungere. Quella più invasiva infatti consente di rimuovere interamente tutti gli strati dell’asfalto, dando la possibilità di sostituirlo completamente. Questo genere di approccio risulta essere maggiormente indicato per manti stradali pesantemente danneggiati, le cui problematiche non verrebbero risolte da operazioni più leggere. Se invece occorre una semplice manutenzione, una fresatura di lieve entità è certamente l’opzione migliore, in quanto consente di agire esclusivamente sullo strato superficiale dell’asfalto.
I vantaggi portati dalla scarificazione
Il primo e più consistente vantaggio di questa operazione è indubbiamente quello di migliorare sensibilmente la qualità dell’asfalto, rimuovendo ostacoli, impurità e problematiche di varia natura, sia che si tratti di rifacimenti totali che di manutenzioni leggere. Le operazioni di fresatura si presentano vantaggiose anche in termini di costi, visto che le manutenzioni successive richiedono soltanto leggeri livellamenti e compattazioni, processi meno costosi.
Altro importante fattore da considerare risiede nella durata, in quanto gli asfalti soggetti a scarificazione vengono completamente curati o “riportati in vita”. Ciò consente di estendere in maniera consistente l’utilizzo dell’asfalto, e di restaurarne le virtù. Infine è possibile, mediante le operazioni di fresatura, effettuare un totale rinnovo dell’asfalto, e ciò contribuisce significativamente alla lotta contro spreco e inquinamento.
L’importanza della scarificazione nella sostenibilità
La scarificazione stradale è un processo volto ad eliminare gli strati d’asfalto e le “impurità” che esso presenta, e ciò porta inevitabilmente a generare un gran numero di rifiuti. Tuttavia il fresato d’asfalto, ovvero l’aggregato che si ottiene dalla frantumazione a blocchi e dalla fresatura a freddo o a caldo degli strati in conglomerato bituminoso delle pavimentazioni stradali, risulta essere un materiale totalmente riciclabile, il che lo rende non soltanto una risorsa riutilizzabile, ma anche sostenibile.
Il fresato d’asfalto è inoltre classificato come rifiuto non pericoloso, ed il suo utilizzo non comporta quindi rischi per la salute. Il suo riutilizzo genera altresì dei risparmi enormi nelle aziende, che possono quindi affrontare meno spese in nuovi materiali di costruzione e ristrutturazione, oltre a rendere più sostenibili i processi grazie al riciclo. Con il suo riutilizzo si riducono le emissioni di gas serra, si risparmiano materie prime come sabbia, ghiaia e sassi. Il fresato d’asfalto viene utilizzato in diversi ambiti, ma soprattutto per la realizzazione di pavimentazioni, che risultano essere più resistenti, richiedendo un minor numero di manutenzioni nel corso degli anni.
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