Nomi dei venti che soffiano in Italia: origine e leggende

Vento tramontana

Il prestigioso dizionario Treccani, facendo riferimento all’ambito meteorologico, definisce sinteticamente il vento nel seguente modo: “movimento di masse d’aria dovuto a differenze di pressione e temperatura fra due zone atmosferiche”.

Classicamente, i venti vengono classificati in base a diversi criteri; uno di questi è l’intensità, per la quale si fa riferimento alla scala Beaufort che parte dal grado 0 e arriva al grado 12. Per esempio, un vento di grado 3 è classificato come “brezza”, mentre si parla di “vento forte” se il grado è 7; il grado 10 indica una “tempesta”, mentre il grado 12, il più alto, è un “uragano”. L’intensità dei venti viene misurata ricorrendo a un particolare strumento denominato anemometro.

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Venti: la direzione di provenienza

Un altro criterio, forse il più noto, che si utilizza per classificare i venti, è quello relativo alla direzione di provenienza. A questo proposito risulta particolarmente utile la cosiddetta “rosa dei venti”, si tratta di un diagramma sul quale sono di norma riportati sia i nomi sia la provenienza dei vari venti; un’altra denominazione di questo diagramma, meno frequente, è “stella dei venti”.

Esistono varie rappresentazioni grafiche della rosa dei venti, più o meno particolareggiate, quelle più comuni sono a 4, 8 e 16 punte, ma esistono anche rappresentazioni a 32 punte.

I venti che non riguardano l’Italia

Esistono moltissimi tipi di vento; nel nostro Paese, per esempio, soffiano molti dei venti principali del Mar Mediterraneo, ma esistono ovviamente venti che spirano in altre regioni del globo e che non interessano mai il territorio italiano.

Per esempio, il Monsone è un vento che non riguarda mai l’Italia; è infatti un fenomeno atmosferico periodico tipico dell’Oceano indiano. Ha un’influenza notevole sul clima del subcontinente indiano, dell’Estremo Oriente ecc.

Un altro vento che non spira in Italia è lo Zonda, che invece soffia in Argentina; è molto secco e polveroso e ha caratteristiche simili al Föhn nelle Alpi dell’Europa.

Si potrebbero comunque fare diversi altri esempi.

I nomi dei venti che spirano in Italia

Come accennato, sono molti i venti che spirano in Italia; per illustrare i principali possiamo fare riferimento alla rosa dei venti a 8 punte; queste fanno riferimento alle varie direzioni: Nord, Nord-Est, Est, Sud-Est, Sud, Sud-Ovest, Ovest, Nord-Ovest. I nomi dei venti principali sono i seguenti:

  • Tramontana;
  • Grecale;
  • Levante;
  • Scirocco;
  • Ostro;
  • Libeccio;
  • Ponente;
  • Maestrale.

Conosciamoli più da vicino.

Tramontana, Levante, Ostro e Ponente

Vento Levante

Tramontana, Levante, Ostro e Ponente sono i 4 venti che spirano rispettivamente dai punti cardinali fondamentali: Nord, Est, Sud e Ovest.

La Tramontana spira da Nord ed è un vento freddo. Sull’origine del nome non vi sono certezze assolute, ma l’ipotesi ritenuta più plausibile è che la denominazione derivi dalla locuzione latina intra montes (anche trans montes), che significa “al di là dei monti”; proviene infatti dalle Alpi dirigendosi verso le pianure; quello era il nord conosciuto dagli antichi romani. È opportuno specificare che il termine tramontana, nonostante la somiglianza, non ha nulla a che vedere con “tramonto”, la scomparsa del sole all’orizzonte. Nell’antica Grecia questo vento era noto come Aparctias o Boréas.

Si chiama invece Levante il vento che proviene da Est. L’origine del suo nome è facilmente intuibile; fa infatti riferimento a “levante” come sinonimo di Est, il punto cardinale dal quale effettivamente soffia e che è quello dove sorge il sole. È noto anche come Euro.

Spira da sud l’Ostro, noto anche come Austro, Mezzogiorno o Noto. Il nome deriva dal latino “auster”, australe. Non deve essere confuso con il libeccio o con lo scirocco.

Da ovest spira il Ponente, altrimenti denominato Espero o Zefiro; si deve però sottolineare che nella rosa dei venti a 32 punte, queste ultime due denominazioni sono attribuite a due venti diversi. Anche in questo caso la denominazione trae origine dal punto cardinale dal quale spira, ovvero da ponente, sinonimo di Ovest.

Grecale, Scirocco, Libeccio e Maestrale

Da Nord-Est spira il Grecale (talvolta detto Greco); è un vento freddo e asciutto e deve al suo nome all’isola di Zante, un punto di riferimento della rosa dei venti; soffia infatti verso la Grecia Sulle coste del medio-alto Adriatico.

Proviene da Sud-Est lo Scirocco, vento che arriva dal deserto del Sahara. Il nome deriva da sharqiyya, parola araba che significa “orientale”. In Libia è noto come “Ghibli”.

Il Libeccio, in alcune zone denominato Garbino, proviene da Sud-Ovest; altra denominazione meno comune è Africo.

Sull’origine del nome vi sono due principali ipotesi, entrambe riferibili alla lingua greca: libykós (della Libia) oppure líps-libós (vento portatore di pioggia).

Infine, da Nord-Ovest soffia il Maestrale (anche Maestro); è possibile che il termine derivi dal fatto che, prendendo sempre come riferimento l’isola di Zante, la direzione nord occidentale indica la “via maestra” per Venezia, che nell’antichità era una repubblica marinara di grandissima importanza in quella regione.

Le leggende

Molte leggende sui venti hanno origine nella mitologia greca che tendeva a personificare i venti come divinità o, comunque, come esseri mitologici. Per esempio, Boréas, il vento del nord era un dio potente e feroce associato all’inverno; gli antichi credevano che spirasse dai monti della Tracia e che portasse il gelo e le tempeste.

Zéphyros (Zefiro) era invece un vento mite, gentile, associato al bel tempo e simboleggiava la rinascita primaverile della natura.

Tutti i venti, o comunque la maggior parte di essi, sono legati a racconti mitologici o leggende dell’antichità.

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