Menzione accademica: significato e quando viene assegnata

menzione accademica

Con l’espressione menzione accademica si fa riferimento a un riconoscimento che viene attribuito a quegli studenti universitari che si sono distinti come eccellenza del loro percorso accademico.

Vale la pena sottolineare il fatto che per quanto l’espressione sia piuttosto nota, è alquanto generica. Non esiste infatti un particolare riconoscimento giuridico denominato “menzione accademica” che riguardi tutti gli atenei del nostro Paese, così come non esiste una sua definizione univoca.

Ogni università italiana, infatti, gode di una notevole autonomia e molto dipende dai regolamenti interni; quello dell’Università di Bari può essere molto diverso da quello dell’Università di Firenze o da quello dell’Università di Padova e via discorrendo.

Mentre la “lode” è un riconoscimento previsto da tutte le università (una votazione “30 e lode” è più alta di una votazione “30”; le università infatti attribuiscono alla lode un determinato valore, per esempio 0,3 punti), la menzione accademica potrebbe non essere contemplata.

Menzione accademica: è il “bacio accademico”?

Se si effettuano alcune ricerche su Internet, si rintracciano alcune fonti che considerano la “menzione accademica” come espressione sinonimica di “bacio accademico”.

Con quest’ultima locuzione, si fa riferimento, come spiega il “Nuovo dizionario De Mauro”, a “una forma di encomio solenne, oggi non più in uso, conferito in aggiunta alla lode al conseguimento della laurea”. Secondo Treccani si trattava di un “bacio simboliche sanciva l’illustre valore della tesi presentata dal candidato”.

Da questo punto vista, il bacio accademico può quindi essere considerato come una particolare forma di menzione accademica, per quanto non segnalata da alcun documento ufficiale (al contrario della lode che, se conseguita, viene espressamente citata sul certificato di laurea).

Esistono particolari forme di menzione accademica?

Vi sono facoltà universitarie che prevedono determinati attestati che il candidato potrà successivamente richiedere per dar lustro al proprio curriculum formativo.

Alcune università, come per esempio quella di Torino, prevedono sia la “dignità di menzione” sia la “dignità di stampa”.

La dignità di menzione è una forma di menzione accademica con la quale si vuole riconoscere l’eccellenza dell’intero percorso formativo dello studente; è quindi una sorta di “riconoscimento alla carriera”.

Diversa è la dignità di stampa, un riconoscimento con il quale si vuole premiare il lavoro relativo alla tesi; la si conferisce nel caso di tesi brillanti e decisamente innovative e che possono avere immediati riscontri pratici nel mondo della ricerca o del lavoro.

Si ribadisce però che non si tratta di menzioni previste da tutti gli atenei italiani, che hanno un notevole margine di discrezionalità per quanto riguarda i riconoscimenti attribuibili ai percorsi formativi dei propri studenti. Peraltro, all’interno della stessa università possono esserci differenti regolamenti a seconda delle singole facoltà. Per esempio, la facoltà di Matematica potrebbe prevedere un determinato riconoscimento, mentre quella di Filosofia no o viceversa.

Quando si assegna la menzione accademica?

Se una determinata menzione accademica è prevista, viene di norma assegnata quando il lavoro presentato, spesso la tesi di laurea magistrale, è ritenuto di eccellente levatura. È molto probabile che tutto il percorso formativo debba essere eccezionale.

La menzione accademica può essere attribuita soltanto con il voto unanime della Commissione; se anche un solo membro è contrario al riconoscimento, la menzione accademica non potrà essere attribuita. Lo stesso vale anche per l’attribuzione della “lode”.

Se si arriva alla menzione accademica, è molto probabile che la media relativa alle varie votazioni sia pari a 110/110 o superiore (cosa per esempio possibile se tutti i voti degli esami sono 30 e alcuni di essi sono con lode), ma il regolamento interno potrebbe prevedere la possibilità di menzione anche per percorsi formativi superiori a 107/110.

Come già ribadito, è prevista una notevole discrezionalità in ambito universitario.

 

Menzione accademica: cosa accade se c’è e non è certificata

È possibile che la commissione, di fronte a un percorso accademico di eccezionale livello, reso ancora più solido da una tesi di laurea particolarmente brillante, decida per una menzione accademica dopo la discussione della tesi.

È ovviamente un riconoscimento importante, con il quale la commissione intende fare una distinzione tra un percorso “normale” e uno “eccezionale”.

Se però non è prevista una sua valenza giuridica o comunque una certificazione scritta da parte dell’ateneo, tale menzione non può essere “spesa” a livello curriculare. Rimane quindi un riconoscimento che dà un’innegabile soddisfazione al neolaureato, ma che a livello pratico non sortisce effetti utili né in ambito accademico né in ambito lavorativo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Indice