Come venire bene in fotografia: trucchi e consigli

Venire bene bene nelle fotografie è il sogno di molti, ma è qualcosa che riesce a pochi. Il motivo, spesso, non riguarda l’essere fotogenici o adatti all’obiettivo, quanto piuttosto l’insicurezza del non sapere cosa fare davanti a uno scatto.

Per imparare come venire bene in foto ci sono diversi metodi, utilizzabili in modo intercambiabile e soggettivo, ma che in linea di massima valgono per tutti. Chi si chiede come venire bene nelle foto, quindi, dovrebbe semplicemente imparare alcuni di questi trucchetti, così da non avere più paura della fotocamera.

Posizione in tre quarti

Questo consiglio può sembrare banale, ma non lo è affatto. Oltre a dare una maggiore profondità alla foto, posizionarsi in tre quarti invece che frontalmente può fare una gran differenza a livello di riuscita dello scatto. Questo perché, semplicemente, ognuno ha un lato migliore dell’altro, un lato più fotogenico e armonioso, che davanti all’obiettivo risalta e riesce a valorizzare meglio l’intero volto.

Non c’è un lato universalmente migliore dell’altro, ma statisticamente parlando, la maggior parte delle persone trova più piacevole il proprio lato sinistro. Per capire qual è il proprio lato migliore, non serve altro che fare delle prove e vedere in quale foto si sta meglio, se quella con l’obiettivo a destra oppure a sinistra.

Controllare le espressioni

Una cosa che accade spessissimo, soprattutto quando si fanno le foto di gruppo, è venire con gli occhi chiusi o una strana smorfia sul viso. Per questo, controllare le proprie espressioni facciali è essenziale per imparare come venire bene in fotografia.

Non serve fare chissà cosa, basta contare fino a tre e poi aprire gli occhi prima dello scatto, e posizionare la lingua sul palato quando si sorride. Con il primo trucchetto si evita di venire con gli occhi chiusi, mentre con il secondo si riesce a sorridere in maniera molto più naturale e gioiosa, facendo venire bene la foto ed eliminando la frustrazione di non piacersi mai negli scatti di gruppo.

Usare mani e braccia

Una delle posizioni peggiori per una fotografia è quella in cui le braccia sono attaccate al corpo e le mani posizionate sulle gambe. Si tratta di una posa decisamente innaturale e pertanto anche poco armonica a livello visivo.

Quando si vuole venire bene in foto, un piccolo accorgimento, quindi, è quello di staccare le braccia dal corpo e poggiarle magari su un fianco oppure in alto. Questo semplice espediente non farà venire le braccia più grosse di quello che sono e darà un aspetto molto più naturale allo scatto, mettendo in risalto l’espressione del viso e non la forma irreale delle braccia.

Per quanto riguarda le mani, invece, queste possono giocare con i vestiti e interagire con l’ambiente circostante. Magari tenendo una tazza di caffè, oppure mettendole in tasca, per creare uno scatto d’impatto e per niente impacciato.

Quando non si sa dove mettere le mani mentre si sta facendo una foto, è sempre meglio muoverle che tenerle ferme. Per aiutarsi, si può usare la regola dei triangoli: piegare le braccia a formare un triangolo aiuta a rendere la foto più dinamica e armoniosa, magari giocando con un cappello e portandole sopra la testa, oppure piegandole sui fianchi, a formare due triangoli speculari.

Sorridere, ma non troppo

Quello che fa la differenza tra le foto da influencer che si vedono online e le foto di famiglia, è l’aspetto plastico dei sorrisi. Improvvisamente, quando si posa per uno scatto, si tirano fuori tutti e 32 i denti e l’effetto è decisamente innaturale, per quanto sorridente. Per questo, anche se si vuole sorridere, non lo si dovrebbe fare in modo esagerato, ma è sempre meglio optare per un sorriso moderato. Quando si ride in questo modo, infatti, l’intero volto assume un’espressione più naturale e soft, in cui anche gli occhi sorridono, e il risultato è sicuramente migliore.

Per uno scatto più intimo e riflessivo, basta accennare un sorriso solo con le labbra, come quando si ride da soli per un pensiero positivo e si alzano leggermente i lati della bocca, senza alcun movimento aggiuntivo. Per rendere il sorriso più naturale poi, si può giocare con i capelli, magari accennando di metterli dietro l’orecchio, oppure muovendosi naturalmente come quando si ride per una battuta con gli amici. Anche quando si è in posa, quindi, non si deve essere rigidi, ma il più naturali possibile.

Dove volgere lo sguardo

Fare una foto frontale, soprattutto in modalità ritratto, è molto più difficile di quanto possa sembrare, soprattutto per via degli occhi. Dire che gli occhi sono lo specchio dell’anima non è affatto un’esagerazione, in particolar modo quando si sta facendo una foto. Infatti, con un semplice movimento degli occhi si può cambiare totalmente l’assetto della fotografia, la sua intenzione e la sua intensità. Guardare dritto in camera è perfetto se si vuole una fotografia diretta, sfacciata e forte, mentre guardando in basso l’effetto che si ottiene è di spostare l’attenzione sulle labbra, togliendo del tutto lo sguardo dalla foto.

La via di mezzo ideale, che aiuta a venire bene in foto e dà anche l’impressione di uno scatto rubato, è guardare di lato, oppure leggermente sopra la fotocamera. Quello che conta, è non lasciare troppo in evidenza il bianco dell’occhio. Infatti, anche se si tratta di una porzione minuscola del viso, il bianco è un colore in grado di catalizzare l’attenzione naturalmente e di togliere spessore a quello che ha intorno. Per questo, volgere lo sguardo leggermente a destra o a sinistra, o leggermente in alto, aiuta a far vedere bene il colore dell’occhio, senza apparire plastici.

La regola dei terzi

Per ottenere una foto davvero bella, oltre che sapersi posizionare, bisogna anche adattarsi all’ambiente circostante. Cosa c’è di più banale di una foto con il soggetto al centro e il panorama (magari un monumento famoso) sullo sfondo? L’ideale, per fotografie di questo tipo, è dividere la fotografia in tre sezioni orizzontali e in tre sezioni verticali, e posizionarsi sulla linea di destra oppure quella di sinistra. In questo modo, l’occhio di chi guarda viene naturalmente catturato dal soggetto principale, non perdendo però di vista lo sfondo, che copre i due terzi dello scatto.

Per quanto riguarda lo sguardo invece, volgerlo verso la parte opposta rispetto al terzo su cui ci si posiziona è l’opzione migliore, perché lo sguardo del soggetto guida lo sguardo dell’osservatore verso lo stesso punto, dando più armonia alla foto e al contempo più importanza a quello che si sta guardando.

L’importanza del fotografo

L’ultimo trucco per venire bene in foto è scegliere un buon fotografo. Sembra scontato, ma non c’è nulla di peggio di mettersi in posa, applicare tutti i trucchetti menzionati in precedenza e poi vedere che il fotografo ha tagliato i piedi oppure un pezzo della fronte.

La scelta del fotografo influisce al 50% sul risultato finale, anche perché chi è dietro l’obiettivo può giocare con la luce, le ombre e l’ambiente circostante, molto di più rispetto a chi è davanti. Per venire bene in foto, quindi, bisogna affidarsi a un professionista o un amico che abbia dimestichezza con la macchina.

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